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Richiamo con Pfizer e Moderna raccomandato dopo 42 giorni

Farmaci Redazione DottNet | 05/05/2021 20:05

Pronta la circolare del Ministero. La somministrazione della seconda dose entro i 42 giorni dalla prima non inficia l’efficacia della risposta immunitaria

Pronta la nuova circolare del Ministero della Salute (clicca qui per scaricare il testo completo) che raccoglie il parere del Comitato tecnico scientifico e con la quale vengono raccomandati a 42 giorni i richiami con i vaccini di Pfizer e Moderna. Si ribadisce, inoltre, che chi ha già ricevuto una prima dose del vaccino di AstraZeneca senza riscontrare problemi può farsi somministrare anche alla seconda dose con lo stesso vaccino.
 
Più in particolare, l'estensione temporale per i richiami con i vaccini di Pfizer e Moderna inizialmente prevista, rispettivamente, a  21 e 28 giorni, viene spiegata con le seguenti motivazioni:
• la somministrazione della seconda dose entro i 42 giorni dalla prima non inficia l’efficacia della risposta immunitaria;
• la prima somministrazione di entrambi i vaccini a RNA conferisce già efficace protezione rispetto allo sviluppo di patologia Covid-19 grave in un’elevata percentuale di casi (maggiore dell’80%);
• in uno scenario in cui vi è ancora necessità nel Paese di coprire un elevato numero di soggetti a rischio di sviluppare forme gravi o addirittura fatali di Covid-19, si configurano condizioni in cui è opportuno dare priorità a strategie di sanità pubblica che consentano di coprire dal rischio il maggior numero possibile di soggetti nel minor tempo possibile;

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Inoltre, il Cts ha ritenuto che, sulla scorta delle informazioni a oggi disponibili sull’insorgenza di trombosi in sedi inusuali (trombosi dei seni venosi cerebrali, trombosi splancniche, trombosi arteriose) associate a piastrinopenia, riportate essersi verificate solamente dopo la prima dose del vaccino di AstraZeneca, "i soggetti che hanno ricevuto la prima dose di questo vaccino senza sviluppare questa tipologia di eventi, non presentano controindicazione per una seconda somministrazione del medesimo tipo di vaccino. Questa posizione potrà essere eventualmente rivista qualora dovessero emergere evidenze diverse nelle settimane prossime venture, derivanti in particolare dall’analisi del profilo di sicurezza del vaccino nei soggetti che nel Regno Unito hanno ricevuto la seconda dose".
 

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